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Hai la necessità di rinnovare i pavimenti della tua casa e ti stai chiedendo se sia meglio optare per la sostituzione o la sovrapposizione? Entrambi i metodi offrono vantaggi e svantaggi, da prendere seriamente in considerazione prima di agire. Potresti trovarti ad avere bisogno di rifare i pavimenti a causa di crepe, di graffi sul parquet o altri segni di usura, che influiscono sull’aspetto e sulla funzionalità di quelli attuali, oppure semplicemente per la necessità di donare agli ambienti un’estetica più moderna e accattivante.

Il pavimento svolge un ruolo davvero fondamentale nell’aspetto e nella percezione di qualsiasi ambiente, sia interno che esterno. Durante un processo di ristrutturazione edile, rappresenta uno degli elementi maggiormente adattabili al contesto in cui ci troviamo e personalizzabili secondo i desideri dei proprietari.

Rifare i pavimenti sostituzione o sovrapposizione


Quando ci apprestiamo a un lavoro di rifacimento della pavimentazione, abbiamo a disposizione sostanzialmente tre strade da seguire. Ecco le alternative disponibili per ottenere un pavimento come nuovo:

  • sostituzione, che consiste nella rimozione completa di quello vecchio e nella nuova installazione;
  • sovrapposizione del nuovo pavimento a quello esistente, sfruttando una tecnica che va semplicemente a ricoprirlo;
  • ristrutturazione del pavimento attuale, che comporta la riparazione e il restauro accurato dei materiali.

La scelta del pavimento può influenzare l’atmosfera di una casa in modo significativo, più di quanto possa fare il colore delle pareti. Pertanto, durante una ristrutturazione, è davvero frequente effettuare l’installazione di un nuovo pavimento, che sia in grado di adattarsi allo stile dell’ambiente che si desidera creare e alle preferenze estetiche degli attuali proprietari. In molti casi, ciò diventa un passaggio obbligato, legato a necessità pratiche dovute a rotture o usura del pavimento esistente. Vediamo più nel dettaglio in cosa consistono le tre opzioni menzionate, analizzandone pro e contro.

Sostituzione del pavimento: rimozione e nuova installazione 

La demolizione e la ricostruzione di un nuovo pavimento sono interventi abbastanza invasivi, che comportano costi maggiori ma che, nella maggior parte dei casi, garantiscono un risultato più pulito, lineare e duraturo.

Quando ci apprestiamo a rimuovere la vecchia pavimentazione, spesso si rende necessario intervenire anche sulla sottofondazione (massetto), preparandola adeguatamente per l’installazione del nuovo materiale. Questo tipo di lavoro si rende indispensabile quando sono necessari anche altri interventi, come l’installazione di un sistema di riscaldamento a pavimento, il potenziamento dell’isolamento acustico, o la messa in sicurezza del solaio.

La rimozione del pavimento è il primo passo da fare, prima di poter valutare lo stato del massetto esistente. Se quest’ultimo si presenta in buone condizioni, viene realizzata una nuova superficie livellante, che costituirà la base per il nuovo pavimento. Generalmente si utilizzano prodotti a rapida asciugatura in modo tale che, non appena pronta la base, sarà possibile procedere con l’installazione della pavimentazione prescelta.

A seconda degli interventi necessari, potrebbe essere necessario richiedere delle autorizzazioni e svolgere alcune pratiche burocratiche. La semplice sostituzione del pavimento rientra a tutti gli effetti nei lavori di manutenzione ordinaria e non richiede particolari autorizzazioni comunali.

Tuttavia, se dobbiamo andare a intervenire sulla sottofondazione o modificare gli impianti radianti, si passa alla categoria degli interventi di manutenzione straordinaria, che richiedono un’autorizzazione specifica, come ad esempio la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata). In questi casi, è possibile beneficiare delle detrazioni fiscali previste dal Bonus Ristrutturazioni, che coprono il 50% delle spese sostenute per l’intervento.

Sovrapposizione del nuovo pavimento a quello esistente 

Per coloro che desiderano evitare la demolizione e la ricostruzione, potrebbe esserci un’alternativa: sovrapporre un nuovo pavimento a quello esistente.

La sovrapposizione del pavimento esistente con uno nuovo offre alcuni vantaggi, come costi nettamente inferiori e tempi di realizzazione più brevi. Prima di considerare questa strada, è necessario verificare se si tratti di una soluzione attuabile nella propria abitazione, considerando soprattutto l’altezza interna dei locali.

È possibile sovrapporre un nuovo pavimento a quello esistente solo se, al termine dei lavori, l’altezza interna degli ambienti non scende al di sotto dei 2,7 metri. Questo parametro va rispettato per quanto riguarda gli spazi abitabili, ma non si applica ai locali di servizio, come i bagni (la cui altezza minima può essere di 2,4 metri), i ripostigli o i corridoi.

Un altro aspetto da considerare per la fattibilità dell’intervento riguarda lo stato di conservazione della finitura esistente. Il supporto su cui si desidera operare deve essere liscio, uniforme e a livello, in modo da poter installare la pavimentazione prescelta senza problemi, come ad esempio rotture o sollevamenti delle nuove piastrelle o del nuovo parquet. In molti casi, viene utilizzato uno strato di livellamento, ma è importante evitare di creare uno spessore aggiuntivo eccessivo.

Sovrapposizione del nuovo pavimento a quello esistente 


Rinnovare i pavimenti: sostituzione o sovrapposizione?

Una volta verificata la fattibilità e preparato il supporto, è indispensabile scegliere i materiali più adatti per il tipo di installazione che stiamo andando ad effettuare. Ogni metodo di posa, con adesivo o flottante, necessita di specifici prodotti disponibili sul mercato. Ad esempio, per i pavimenti flottanti (ovvero posati a secco, senza l’uso di collanti), il laminato rappresenta un materiale molto comune e indicato, che offre una vasta gamma di colori e texture.

Anche se la sovrapposizione della pavimentazione è generalmente meno costosa della sostituzione (soprattutto nel caso di una soluzione flottante), ci sono altri fattori da considerare che potrebbero incidere sul costo finale. Sovrapporre un nuovo pavimento al vecchio richiede spesso anche la modifica delle porte e delle finestre, che potrebbero dover essere rialzate, adattate o addirittura sostituite.

In generale, il consiglio è valutare l’intervento nel suo complesso, considerando anche tutti gli altri possibili lavori correlati. In caso di ristrutturazioni importanti che coinvolgono anche gli impianti di riscaldamento, è consigliabile decisamente optare per la sostituzione completa del pavimento.

Ristrutturazione del pavimento esistente 

Infine, se il nostro immobile è caratterizzato dalla presenza di un pavimento di valore o di grande interesse estetico, come un parquet naturale o un cotto originale, è possibile prendere in considerazione il recupero del pavimento esistente. Questa opzione è particolarmente valida in caso di ristrutturazioni di immobili di pregio, soprattutto se non sono necessari ulteriori interventi strutturali o impiantistici.

A seconda del tipo di pavimento da restaurare, possono essere eseguite diverse operazioni tecniche, come la levigatura, la pulizia, la stuccatura o la lucidatura, in grado di restituire alla pavimentazione il suo aspetto originale. In questi casi, è fondamentale affidarsi a personale altamente qualificato per ottenere risultati ottimali, soprattutto se ci apprestiamo a lavorare su materiali antichi o di pregio.

È importante menzionare il bonus fiscale in vigore per i lavori di ristrutturazione, in quanto può rappresentare un vantaggio economico significativo per tutti quei proprietari che decidono di intervenire sui pavimenti. Attualmente, è in vigore il Bonus Ristrutturazioni, che consente di ottenere detrazioni fiscali pari al 50% delle spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria, tra cui rientra la sostituzione dei pavimenti.

Questo beneficio fiscale può essere utilizzato per ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche, distribuendo l’importo complessivo della detrazione in quote annuali per un periodo di 10 anni. Tuttavia, è importante sottolineare che tali agevolazioni sono soggette a requisiti e limiti specifici, stabiliti dalla normativa vigente. Ad esempio, le spese ammissibili devono rientrare nella categoria degli interventi di manutenzione straordinaria e devono essere sostenute su immobili adibiti ad abitazione principale.

Si consiglia sempre di consultare un professionista del settore, come un commercialista o un consulente fiscale, per ottenere informazioni precise e aggiornate sul bonus fiscale e per valutare l’applicabilità e i benefici specifici del proprio caso. Se devi rifare i pavimenti e desideri essere seguito da un professionista esperto, in grado di garantire assistenza a 360° su tutti gli aspetti riguardanti l’intervento, contatta CREA Ristrutturazioni dal modulo che trovi in questa pagina. Siamo un’Azienda che opera nel settore edilizio con esperienza pluriennale nelle zone di Firenze, Prato, Pistoia e provincia, pronta a trovare la miglior soluzione al tuo problema.

Cambiare i pavimenti è come scegliere una nuova base per la propria casa, dove ogni passo risuona con stile e funzionalità. La sostituzione offre un rinnovo completo, mentre la sovrapposizione è un abbraccio alle strutture esistenti, risparmiando tempo e risorse. La scelta tra le due soluzioni può trasformare lo spazio in una combinazione perfetta di estetica e praticità.

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Rifare i pavimenti: meglio scegliere la sostituzione o la sovrapposizione?

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